Carla Bley dal vivo ad Ostuni

Carla Bley live
Teatro Roma, Ostuni (BR) – 12 marzo 1996

È stato una vera fortuna l’incontro con tre artisti del livello di Carla Bley, Steve Swallow ed Andy Sheppard. Il “miracolo” è avvenuto in occasione del concerto di apertura della rassegna “Le strade del Jazz 96“, nel corso del quale abbiamo potuto assistere a quasi due ore di musica eccezionalmente eseguita dal trio, un viaggio nella personalissima visione del jazz della Bley, che ci ha permesso di assaporare la purezza degli strumenti e la magistralità delle interpretazioni di questi veri signori della musica.

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Il concerto non è stato purtroppo pubblicizzato a dovere, molto triste quindi dover condividere la gioia dell’evento con la metà del teatro composta da sedie vuote, l’unico neo di una serata in cui i musicisti non si sono certamente risparmiati. Alla fine del concerto, molto gentilmente, la signora Bley ci ha concesso un breve scambio di battute, scusandoci di non poter rilasciare una vera e propria intervista in quanto sarebbe dovuta ripartire cinque ore dopo per il proseguimento del loro tour. La Bley e Swallow non si aspettavano di vedersi recapitate alcune copie di Interstellar Overdrive, lo stesso stupore nostro in quanto siamo stati gli unici “addetti stampa” a richiedere un’intervista a fine concerto (dov erano i “veri” giornalisti, quelli sempre puntuali in occasione di eventi di massa con i nomi da classifica?).

Tra un bicchiere di vino ed ottimi taralli, autografando insieme a Swallow la nostra copia del disco di Nick Mason “Fictitious Sports“, la Bley ci ha spiegato che Mason, con il quale si tiene spesso in contatto, chiese la sua collaborazione in quanto non sapeva cosa fare per il suo disco solista (che pare rientrasse in un contratto firmato dai Pink Floyd con la Emi). Fu molto felice della collaborazione, che gli ha anche aperto una parte di pubblico che difficilmente si sarebbe accostata alla sua musica.

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Carla Bley nasce in California da una famiglia di musicisti, facile quindi l’inserimento nell’ambiente musicale e l’approccio a quello che sarebbe diventato il suo strumento preferito, il piano. A 19 anni la passione per il jazz si concretizza con il suo trasferimento a New York, dove inizia a lavorare nei locali jazz come venditrice di sigarette e dove incontra il suo futuro marito, Paul Bley. Carla inzia quindi a comporre per la band del marito, fino alla metà degli anni sessanta quando inizia la sua esperienza come compositrice, arrangiatrice e pianista, accompagnando diversi musicisti con i quali intraprende tour in tutto il mondo.
Si distinguono le collaborazioni con Michael Mantler, Steve Lacy e Steve Swallow, insieme ai brani scritti per Gary Burton e Gato Barbieri. Altre esperienze importanti, quelle con Swallow (con il quale forma un duo) e la Very Big Carla Bley Band, un’orchestra formata da 18 elementi. Impossibile citare tutti i progetti ai quali Carla Bley ha preso parte, ci piace ricordare però il suo lavoro per alcune colonne sonore, alcuni progetti di performance di musica e poesia e il suo ultimo lavoro con Swallow e Sheppard, “Songs with legs“.

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Steve Swallow (New York, 1940), passa al contrabbasso dopo gli inizi dedicati a piano e tromba. I primi concerti con altri amici studenti all’interno della Yale University anticipano, agli inizi degli anni Sessanta, le esperienze compositive con Paul Bley, George Russell e le esibizioni con Joao Gilberto, Benny Goodman e Chick Corea. Nel 1970 la svolta importante con l’abbandono del basso acustico per quello elettrico e la successiva esperienza come insegnante al Berklee College of Music. Dalla fine degli anni Settanta, collabora quasi ininterrottamente con la Bley.

Andy Sheppard (Bristol, 1957), inizia come autodidatta, ben presto il livello raggiunto in numerose esibizioni in Inghilterra lo porta alla ribalta nazionale e agli inizi degli anni Ottanta al primo contratto discografico. Il suo disco di debutto è datato 1987, successo bissato con il suo secondo lavoro e soprattutto con le collaborazioni insieme a George Russell, Gil Evans e Carla Bley. Le sue doti compositive lo collocano tra i più completi sassofonisti del mondo.